L’Alchimia affonda le sue radici in tempi remoti, tra l’Egitto faraonico, l’antica Grecia e il mondo arabo. Era considerata l’arte sacra della trasformazione, il ponte tra luce e materia, lo strumento con cui portare consapevolezza spirituale dentro il mondo denso, terreno e oscuro della materia.
Nata come scienza della trasmutazione, anticipò la nascita della chimica moderna, ma la sua vera essenza è sempre stata molto più vasta: una filosofia, una disciplina spirituale, una via iniziatica.
Gli antichi alchimisti perseguivano tre obiettivi fondamentali:
trasmutare i metalli vili in oro,
creare l’elisir di lunga vita,
conquistare l’onniscienza, ossia la comprensione totale del cosmo e dell’essere.
Ma queste tre mete materiali erano solo il simbolo di un processo più profondo: la trasmutazione dell’uomo, capace di elevarsi dalla pesantezza dell’ego alla purezza dello spirito.
Per questo motivo l’Alchimia non era solo scienza, non era solo filosofia: era una via mistica di risveglio della coscienza.
E fu proprio questa visione a causare la persecuzione da parte della Chiesa cristiana. Gli alchimisti erano considerati eretici perché affermavano che la loro dottrina mirava a salvare l’uomo insieme alla natura, non a separarlo da essa. Sostenevano che la materia è sacra, che l’universo è un corpo vivente e che lo spirito permea ogni cosa.
In un’epoca dominata da un progresso che ha rimpiazzato la saggezza con la velocità, e la coscienza con la meccanizzazione, diventare alchimisti è un atto rivoluzionario.
Oggi l’umanità ha abbandonato le antiche scienze, ha sostituito la conoscenza con la tecnologia, la prevenzione con la reazione, la costruzione con la distruzione.
L’alchimista moderno non lavora per creare oro fisico, ma per ristabilire l’oro interiore, ovvero l’equilibrio, la lucidità, la consapevolezza.
Diventare alchimista oggi significa:
recuperare il dialogo con la materia, che non è mai “soltanto materia”;
ritornare a osservare la natura come maestro, non come risorsa da sfruttare;
trasformare le emozioni dense in energia consapevole;
applicare lo spirito critico e il discernimento in un mondo che ha smesso di pensare;
riportare sacralità nelle azioni, nelle relazioni, nelle scelte;
ricostruire una realtà più umana in un’epoca che preferisce i robot alle persone.
Significa soprattutto ricordare che la vera evoluzione non è quella tecnologica, ma quella della coscienza.
Oggi un alchimista non deve più nascondersi.
Il suo compito è osservare la realtà, riconoscere la deriva distruttiva dell’ego collettivo e usare la consapevolezza come strumento di cura.
In una società che ha dimenticato le antiche tecniche scientifiche per abbracciare una tecnologia senza anima, l’alchimista diventa il ponte tra antico e moderno, tra conoscenza e saggezza, tra mente e spirito.
L’alchimista moderno:
applica la coscienza per trasformare se stesso e, attraverso sé, la realtà;
percepisce la materia come energia in movimento, non come oggetto statico;
custodisce il sapere perché sa che ogni potere richiede responsabilità;
ricorda all’umanità che la sua natura è divina e terrestre allo stesso tempo.
Nella visione alchemica, il Cristo non è il salvatore soltanto dell’anima umana, ma dell’intero universo. È il principio della luce che permea ogni cosa, la scintilla della perfezione presente nella materia stessa.
Un antico alchimista disse:
“Se vuoi realizzare la nostra Pietra, sii senza peccato: trasforma te stesso in un essere dedito alla perfezione del mistero dello spirito.”
La “Pietra” non è un oggetto, ma uno stato di coscienza.
Essere alchimista significa impegnarsi per la Grande Opera:
la trasformazione dell’uomo, della sua percezione, della sua energia, della sua vita.
Significa cercare la “Pietra Filosofale”, che è la capacità di vedere oltre la forma, di cogliere la verità nascosta nelle cose, di unire ciò che è separato.
Se desideri intraprendere anche tu la strada dell’Alchimista, ricorda:
Studia le dottrine esoteriche.
Comprendi i simboli, perché parlano la lingua dell’universo.
Conosci la materia e le sue trasformazioni.
Applica la coscienza attraverso la conoscenza.
Diventa tu la trasmutazione, diventa tu l’Uroboro, il ciclo che si rigenera.
Perché la vera Alchimia non è quella che cambia i metalli,
ma quella che eleva la Coscienza e salva l’Umanità.

Testimonianze di
un Alchimista
Isaac Newton, uno dei più grandi scienziati mai esistiti ha dato questa
testimonianza mistica:
“Posso prendere il mio telescopio e guardare per milioni e milioni di chilometri nello spazio; però, posso mettere da parte il mio telescopio, entrare in camera mia e chiudere la porta, mettermi in ginocchio in fervente preghiera e vedo molto di più del Cielo. Così facendo arrivo più vicino a Dio di quanto possa farlo quando vengo assistito da tutti i telescopi e dagli strumenti presenti sulla terra. tutte le mie scoperte sono state realizzate in "preghiere.”
Preghiera è uguale a meditazione, meditazione è come fare una telefonata all'infinito che risponderà attraverso ogni cosa alle tue domande.
Cercare Dio è fondersi con esso nel suo infinito.
DIARIO DELL'ALCHIMISTA

Durante il percorso di crescita interiore è consigliabile tenere un diario, uno strumento che ha sempre accompagnato l’individuo desideroso di osservare la propria vita con il fine di comprenderla e migliorarla.
Su questo diario appuntate le vostre lezioni, commentate gli avvenimenti che vi hanno colpito, le vostre esperienze o semplicemente la vostra giornata passata sia sul piano fisico che su quello emotivo e intellettuale.
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